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Per Michael Magnesi domani una difesa mondiale piena di insidie
Per Michael Magnesi (+ 21, 13 per ko) la serata dell’ Arena di Manchester, organizzata da Frank Warren, non rappresenta alcun bivio come potrebbe far pensare la difesa mondiale per la IBO dei superpiuma contro Anthony Cacace. Una vittoria rientra nella logica delle cose di una carriera brillante, senza intoppi con la quadratura del cerchio in un ambiente come quello di Civitavecchia, il regno del suo maestro Mario Massai e della famiglia Branco rappresentata da due grandi campioni come Silvio e Gianluca, ma soprattutto da Alessandra, figlia di Silvio, diventata sua moglie, consigliera e motivatrice a 360°. Il cerchio si chiude con un manager-organizzatore del calibro di Davide Buccioni, che si può dire tranquillamente che abbia adocchiato il ragazzo fin dai suoi primi match da dilettante sui ring romani e del Lazio, e con uno sponsor che ha avuto subito fiducia nella determinazione e nei mezzi di un giovane dal fisico robusto cresciuto a pane e pugilato grazie alla grande passione di papà Alfredo. I pronostici stranamente danno favorito Cacace, forse il fattore “campo”, ma non c’è logica, o meglio se ce ne è una è quella che per “Lupo solitario”, questa è la seconda trasferta fuori dalle mura patrie, per cui rappresenta ancora un oggetto misterioso. La sua ascesa tra i pro iniziata nel 2015 è stata sicura con gli ostacoli saltati a piè pari grazie a una sicurezza e padronanza che fanno apparire il ring come la sua casa. Abbiamo parlato di vittoria, ma una sconfitta nel suo caso rappresenterebbe solo un incidente di percorso perché parliamo di un personaggio che rappresenta il simbolo di un movimento in ebollizione e crescita grazie alla politica dell’attuale Federazione. Anthony Cacace è lo sfidante di turno (+ 19, di cui 7 per ko), irlandese di nascita con chiare origini italiane, è il campione inglese della categoria e questo, già di per sè, non è un fattore di poco conto conoscendo la grande tradizione della nazione. Ha subito una sola sconfitta, nel 2017, in palio c’era il titolo inglese e del Commonwealth, contro Martin Ward, quest’ultimo tra l’altro vincitore dei nostri Mario Pisanti e Devis Boschiero. E’ alto e questo potrebbe rappresentare un problema, anche se predilige attaccare dalla media e corta distanza, e questo potrebbe essere un problema per lui. L’inglese, soprannominato “Apache” ama la “guerra”, lo scontro diretto, porta serie molto veloci e cura poco la difesa. Michael Magnesi è chiamato ancora una volta ad una prova difficile, ma ha una meta ben fissa nel suo cervello e nei suoi pugni, quello di diventare il numero uno in assoluto, il suo sogno quando era un ragazzo.